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Testimonianza di Stefano e Valeria 

 

     Il 28 luglio 1998 nostro figlio Davide, 25 anni, primogenito di tre figli, ha perso la vita in un incidente stradale. Da quel momento dolore e disperazione ci invadono.

      Storditi e frastornati non riuscivamo a capire se si stava vivendo un brutto sogno o la realtà.

      Pochi giorni dopo quel tragico giorno, Valeria, mia moglie, che già aveva dovuto vivere il dolore per la morte di una sorella dell’età di 20 anni, un fratello di 45 e la mamma di 67, ha detto quasi gridando: “Non voglio lasciarmi schiacciare da questa croce!”.

      Capivamo entrambi che era indispensabile reagire, fare qualcosa, mettersi in ricerca, trovare una ragione VERA che ci desse una spiegazione, una risposta, un perché al nostro immenso e incolmabile dolore.

      Siamo così andati per un paio di giorni a trovare un nostro caro amico, padre Silvio Turazzi, al centro missionario di Parma.

      Anche la sua vita è passata attraverso grandi sofferenze e dolori, eppure il suo volto era sereno, e ci disse che solo attraverso il Signore avremmo potuto trovare un sollievo, una risposta al nostro grande vuoto. 

     Un paio di mesi dopo siamo venuti a conoscenza di un gruppo di genitori che come noi, avevano perso il loro figlio e che si incontravano in Seminario a Ferrara l’ultimo sabato di ogni mese.

      Mossi da un gran desiderio di incontrare qualcuno che avrebbe potuto capire e condividere la nostra disperazione, il 31 ottobre dello stesso anno, ci siamo presentati in Seminario.

      L’accoglienza, la disponibilità ad Ascoltarci e la comprensione che abbiamo ricevuto quel giorno ci ha fatto capire che non eravamo soli, che nel buio uno spiraglio si stava aprendo, che qualcuno ci stava tendendo la mano.

      Ricordiamo ancora che quel giorno ci parlò un sacerdote, don Ermenegildo Manicardi, sul Tema “DIO PADRE”.

      L’argomento fu per noi incomprensibile.

      Non potevamo ancora renderci conto di quanto buono sia questo nostro Padre che nel momento del bisogno non ti lascia mai solo, intuivamo però che la strada della fede sarebbe stata l’unica a poterci donare la serenità, quella serenità che era impressa quel giorno sul volto di padre Silvio e che abbiamo visto anche sul volto di alcuni genitori.

      Da allora sono passati quattro anni e siamo qui a testimoniare che il cammino intrapreso, pur non facile, ci permette di affermare con certezza che nel Signore, nostro figlio, vive non più con noi, ma in noi.


Genitori in cammino - ultimo aggiornamento:  martedì 21 luglio 2015