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Omelia dell’Arcivescovo Mons. Paolo Rabitti.

 

VI Domenica di Pasqua

Celebrazione Eucaristica

per i “Genitori in Cammino”

09 Maggio 2010 – Cattedrale

 

L'Introito, cioè il prologo di questa Liturgia Eucaristica della VI domenica di Pasqua, è stato questo:

 

"Con voce di giubilo date il grande annuncio:

il Signore ha liberato il suo popolo".

 

È dalla notte di Pasqua che si sprigionano messaggi di gioia, di speranza, di vita, di risurrezione:

"Morte e vita si sono affrontati in duello: il Signore della vita ha vinto" (Sequenza di Pasqua);

 

"Perché cercate tra i morti colui che è vivo?" (Luca 24,5b-6a);

"Tommaso non essere incredulo" (Cfr. Giovanni 20,27);

"Tutti riceveranno la vita in Cristo" (1Corinti 15,22b);

"La morte non ha più potere" (Romani 6,9b).

 

E anche oggi, la seconda Lettura ci trasferisce in un mondo da sogno:

- una luminosa Città che scende dal cielo, da Dio: la Gerusalemme Santa;

- splendente come il diaspro, cioè la pietra senza venature e del tutto trasparente, dai mille riflessi colorati.

  Lo splendore estremo.

- Una Città con 12 punti cardinali: 12 Angeli; 12 Tribù d'Israele; 12 Apostoli...

- i quali solo il basamento della Città stessa.

- Dio è la pienezza e la globalità che riempie di sé la Città: Dio sarà tutto in tutti (Cfr. 1Corinti 15,28b).

- Non più sole o luna a far luce, ma il faro luminoso è Gesù e la gloria di Dio, la plenaria luce.

 

 *   *   *

 

Ecco perché nelle preghiere dei defunti noi proclamiamo:

"splenda ad essi la luce perpetua"

oppure: "ti conducano nella santa Gerusalemme".

 Ecco perché il San Paolo poteva affermare:

"riceveremo da Dio una dimora eterna,

nei cieli e siamo pieni di fiducia" (2Corinti 5,1.8).

 

Ci raggiungono queste parole mentre il pianto non scompare più dal volto di tanti Genitori, i quali vivono l'esperienza descritta nel Salmo 42:

"Le lacrime sono il mio pane giorno e notte,

mentre mi dicono: dov'è il tuo Dio?" (v. 4),

e mentre la loro vita è divenuta realmente "una valle di lacrime".

Eppure noi possediamo parole rassicuranti di Gesù:

"Non si turbi il vostro cuore";

"nella casa del Padre mio ci sono molti posti,

se no avrei detto a voi che vado a prepararvi un posto?...

e di nuovo verrò e prenderò voi presso di me,

perché dove sono io siate anche voi" (Giovanni 14,1-3).

 

Già il profeta Isaia aveva anticipato:

"il Signore eliminerà la morte per sempre,

il Signore asciugherà le lacrime su ogni volto" (Isaia 25,8).

 

E uno dei sette fratelli Maccabei uccisi dall’empio re Antioco, giunto all'ultimo respiro, trovò la forza di dire:

"dopo che saremo morti [IHWH] ci risusciterà a vita nuova ed eterna" (2 Maccabei 7,9).

 

E Gesù, nella pienezza dei tempi, avrebbe sigillato tutte queste predette parole affermando:

"tutti coloro che sono nei sepolcri udranno una voce [di Gesù stesso]

e usciranno per una risurrezione" (Giovanni 5,28-29).

 

E resta la sua indistruttibile promessa:

"tuo fratello risorgerà" (Giovanni 11,23).

 

*   *   *

 

San Paolo – che aveva visto Gesù, e in un momento della propria vita fu "rapito al cielo" (2Corinti 12,2b) – ha scritto: "i morti risorgeranno in Cristo e saremo sempre con il Signore" (1 Tessalonicesi 5,16-17). E in un altro passo ha aggiunto: "Il momentaneo peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria" (2Corinti 4,17).

 *   *   *

 

Sono molto consolanti le parole di San Cirillo di Gerusalemme che affido a voi "Genitori in cammino":

 

«La speranza della risurrezione è la radice di ogni buona azione; l'attesa della mercede irrobustisce l’anima per il compimento del bene. Ogni operaio è pronto a sopportare la fatica se ne prevede la ricompensa… Ogni anima che crede nella risurrezione ha cura di se stessa, quella che invece non crede nella risurrezione si abban­dona alla rovina. La fede nella risurrezione dei morti è quindi un grande insegna­mento e avvertimento della Chiesa cattolica, grande e necessario, contraddetto da molti benché provato dalla verità. I greci lo combattono e gli eretici lo stravolgono: la contraddizione ha vari volti, mentre la verità ne ha uno solo» (Cirillo di Gerusalemme, Catechesi, 18, 1).

 

Grazie "Genitori in cammino" per la vostra fede e testimonianza.

 Vi accompagni sempre il nostro affetto e la nostra solidarietà.


Genitori in cammino - ultimo aggiornamento:  martedì 21 luglio 2015